A luglio dello scorso anno è stato varato il gozzo “SAN GIACOMO”, nuova fatica di “QUELLI DELLA VELA LATINA”. La foto in alto mostra le condizioni della barca all’inizio dei lavori di ristrutturazione. La foto in basso mostra l’opera già a buon punto
e i “ragazzi” ne mostrano, orgogliosi, i risultati. Qui manca il loro “capitano”, colui che con caparbia passione e immutata volontà, fra picchi di entusiasmo e scoraggiamento, a seconda delle difficoltà, continua l’opera iniziata una dozzina di anni fa con il gozzo Sant’Alberto: Stefano Molinari. I volti sono cambiati, non sono più quelli del Sant’Alberto, ad eccezione di Stefano. Sono volti giovani e questo è una cosa molto importante: suscitare il loro interesse è compito primario della Lega Navale Italiana. Nessuno di loro è un maestro d’ascia: il loro impegno, la loro passione, la disponibilità, l’entusiasmo, una buona dose di buon senso e un “tantino” di manualità sostituscono la conoscenza del mestiere.
Ora, come si vede dalla foto (3), il gozzo è pronto per navigare armato con vela latina: dev’essere dotato, prima di tutto, di un albero, dell’antenna e di un bompresso. Cercheremo di seguire l’evolversi del lavoro con fotografie e brevi interviste agli “addetti ai lavori”.
Secondo calcoli approssimativi suggeriti da “esperti”, in considerazione della lunghezza della barca e e del suo baglio massimo, ma soprattutto sulla base dell’esperienza maturata con la ristrutturazione del Sant’Alberto, si decide l’altezza dell’albero: quattro metri e venticinque centimetri. Il diametro sarà di circa nove centimetri e mezzo.
Due tavole di abete bianco di cinque cm di spessore, 10 cm di larghezza e lunghezza adeguata alla necessità, vengono incollate insieme e morsettate, come si vede nella foto. Diventeranno l’albero.
Comincia a prendere forma il bompresso:
Il disegno alla base dell’albero mostra come si intende procedere: il parallelepipedo a base quadrata diventerà prima a base ottagonale e solo dopo un cilindro, cioè l’albero. Tutta la lavorazione sarà manuale. Intanto è visibile, sulla foto, la “gola” già scavata dove sarà inserito un bozzello.
Il lavoro procede bene: la volontà e
l’impegno non mancano.
Il fine di tutti è quello di riuscire a partecipare a qualche regata del 2016 con il “nuovo” San Giacomo. AUGURI!